Nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita, saranno proiettati sei capolavori del Cinema Italiano, nei quali spicca la figura attoriale di Nino Manfredi. Ogni opera sarà introdotta da un critico cinematografico.
Di seguito l’elenco delle pellicole proposte.
16 Luglio, ore 21,30 / Minturno, Castello Ducale
STRAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI (1968)
Regia di Dino Risi. Con Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Pamela Tiffin, Moira Orfei, Checco Durante. Commedia, 100 min.
Due romantici provinciali si lasciano in seguito a una serie di equivoci e di pettegolezzi: la ragazza dal paesino delle Marche fugge disperata a Roma, lui la segue ma riesce a rintracciarla soltanto dopo che lei si è sposata con un sarto sordomuto. L’amore si riaccende: i due decidono allora, pur in preda a forti rimorsi, di far fuori il mite sarto che però, nell’esplosione della cucina a gas architettata dagli amanti, invece di morire riacquista udito e parola. Per sciogliere un voto si farà frate e sarà proprio lui a benedire il nuovo matrimonio della ex moglie.
21 Luglio, ore 21,30 / Minturno, Castello Ducale
NELL’ANNO DEL SIGNORE (1969)
Regia di Luigi Magni. Con Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Enrico Maria Salerno, Britt Ekland, Robert Hossein. Commedia, 117 min.
Nella Roma papalina due carbonari compiono un attentato e subito sono catturati dai gendarmi. Un gruppo di popolani romani cerca di salvarli, ma inutilmente. Rimane libero però il Cornacchia, che continua a fare l’oppositore scrivendo versi irriverenti sulla statua di Marco Aurelio.
23 Luglio, ore 21,30 / Minturno, Castello Ducale
PANE E CIOCCOLATA (1973)
Regia di Franco Brusati. Con Nino Manfredi, Paolo Turco, Gianfranco Barra, Tano Cimarosa, Ugo D’Alessio, Johnny Dorelli. Commedia, 115 min.
Disavventure di un emigrato italiano in Svizzera: l’uomo, benché lavori, perde il permesso di soggiorno; un compatriota lo assume ma poco dopo, entrata in crisi l’azienda e persa la moglie, si suicida. Il protagonista, dopo essersi abbassato a un lavoro umiliante, decide di farsi passare per svizzero ma si fa scoprire e cacciare. Sul treno che lo riporta in Italia ha un ripensamento e torna indietro, deciso a non arrendersi.
28 Luglio, ore 21,30 / Minturno, Castello Ducale
BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI (1976)
Regia di Ettore Scola. Con Nino Manfredi, Marcella Michelangeli, Marcella Battisti, Claudio Botosso, Silvia Ferluga, Zoe Incrocci. Commedia, 115 min.
Il film è ambientato nel mondo delle “baraccopoli” ai margini delle grandi città (in questo caso, Roma). Descrive impietosamente le miserie materiali e morali di cui soffrono i poveri che abitano le baracche. Scola collabora anche al soggetto e alla sceneggiatura. È un lavoro interessante segnato da momenti umoristici e grotteschi e da altri poetici e drammatici.
4 Agosto, ore 21,30 / Minturno, Castello Ducale
CAFE’ EXPRESS (1980)
Regia di Nanni Loy. Con Nino Manfredi, Adolfo Celi, Vittorio Caprioli, Vittorio Mezzogiorno, Nino Vingelli. Commedia, 100 min.
Michele Abbagnano è un poveraccio che fa il venditore abusivo di caffè sui treni del Sud. Scoperto dopo tanti anni, viene arrestato, senonché l’ispettore delle ferrovie si intenerisce per le suppliche del figlio di Abbagnano. Questi, di nuovo libero, riprenderà a caracollare per gli scompartimenti. L’idea per il personaggio venne a Nanni Loy quando preparava una trasmissione tv sui treni del Sud.
6 Agosto, ore 21,30 / Scauri, Spiaggia dei Sassolini
PER GRAZIA RICEVUTA (1971)
Regia di Nino Manfredi. Con Nino Manfredi, Mario Scaccia, Lionel Stander, Mariangela Melato, Paola Borboni. Commedia, 122 min.
Il protagonista, da piccolo, riceve un’educazione religiosa molto repressiva che identifica il sesso col peccato. Avvicinandosi la prima comunione non ha il coraggio di dire al confessore d’aver scorto la zia nuda e, sconvolto, precipita in un burrone. Uscito incolume dalla caduta, viene considerato un miracolato, consacrato a Sant’Eusebio e affidato a un convento di frati. Da adulto diventa venditore ambulante e, nei suoi viaggi, conosce un comprensivo farmacista libero pensatore che riesce a guarirlo dalla sua ossessione religiosa e che gli dà in sposa la figlia. Sul letto di morte, però, il farmacista accetta l’estrema unzione e il genero ripiomba in preda ai dubbi.